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I disturbi dell'alimentazione

I disturbi dell’alimentazione sono un problema diffuso nel nostro Paese, ma la loro conoscenza è ancora scarsa, per la disinformazione dei mezzi di comunicazione e per la scadente formazione ricevuta dai medici, psicologi e altri sanitari su questi disturbi. La conseguenza negativa è che la maggioranza delle persone, anche quelle che soffrono di questi disturbi, conosce poco questo problema. Le informazioni imprecise portano le persone affette da disturbi dell’alimentazione ad avere idee sbagliate sulle cause del loro problema, a intraprendere trattamenti non adeguati e, in alcuni casi, a scatenare o aggravare il loro disturbo.

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I DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE: COSA SONO?
 
I disturbi dell’alimentazione sono disturbi del comportamento alimentare e/o comportamenti che portano a controllare eccessivamente il proprio peso e che danneggiano la salute fisica e mentale ed il funzionamento psicosociale.

Nella classificazione medica troviamo l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e i disturbi dell’alimentazione non altrimenti specificati, anche se data la crescente diffusione di questi disturbi, ad oggi ne esistono molte altre forme che non rientrano in queste classificazioni mediche.



ANORESSIA NERVOSA: SEGNALI
  • Mantenimento di basso peso con comportamenti di eccessivo controllo (es. Indice di Massa Corporea < 17,5 kg/m2).
  • Eccessiva paura di ingrassare.
  • Eccessiva valutazione del peso e della forma del corpo.
  • Mancanza di almeno tre cicli mestruali consecutivi.

Alcune persone praticano un’attività fisica eccessiva e compulsiva e non riescono a non farla se non il numero di volte settimanali che hanno stabilito.

Alcune persone con anoressia praticano il vomito autoindotto, altre restringono l’alimentazione con una dieta ferrea.

I sintomi si accentuano con la perdita di peso e più il peso scende e più il proprio corpo viene percepito grosso, più di ciò che è realmente.

Spesso queste persone hanno scarsa capacità di concentrazione, depressione e scarso desiderio sessuale.

Si possono accentuare comportamenti ossessivi di vario genere e spesso queste persone si isolano, concentrandosi sul controllo del peso e del cibo, compromettendo la carriera scolastica o lavorativa, e la sfera interpersonale.

In una piccola percentuale ci può essere la morte per denutrizione o suicidio.



BULIMIA NERVOSA: SEGNALI
  • Episodi bulimici (abbuffate ricorrenti) con assunzione di grandi quantità di cibo con perdita di controllo). A volte le abbuffate sono una sensazione soggettiva e la persona può perdere il controllo anche se ingerisce piccole quantità di cibo.
  • Comportamenti di controllo eccessivo del peso ricorrenti (es. vomito autoindotto, uso improprio di lassativi o diuretici, digiuno, esercizio fisico compulsivo).
  • Il proprio peso ed il proprio corpo vengono percepiti in modo sovrastimato rispetto alla situazione reale.

A volte le persone affette da bulimia spendono molti soldi per comprare il cibo che riservano alle abbuffate.

Le emozioni spesso sono vissute in modo eccessivo, tanto da non poter essere vissute in modo naturale, e devono essere controllate con le abbuffate.

L’autostima di queste persone è molto bassa, la valutazione di sé peggiora il comportamento sociale e alimentare.

Può succedere che queste persone per il proprio comportamento abbiano vergogna di comunicarlo a chi sta loro vicino, o a rivolgersi ad un medico, e dato che in questo tipo di disturbo il peso è normale, poco superiore alla media, o poco inferiore alla media, e in pochissime situazioni presenta obesità, le persone che conoscono e vedono una persona che soffre di bulimia non si accorgono di nulla (perché è opinione comune che se una persona fortemente sottopeso ha un problema, una persona normopeso non può averlo).

Le abbuffate portano ad abbassare la stima di sé, perché un’abbuffata viene vissuta come la capacità assente di controllo della persona. Per motivi che non riguardano il cibo o il peso, la persona che soffre di bulimia può sentirsi incapace o di non valere nulla, e attiva un pensiero distruttivo verso sé stessa, che si traduce assumendo eccessive quantità di cibo, e spesso con il vomito autoindotto o con l’uso di lassativi o diuretici.

Data la presenza delle abbuffate, e dato che con il vomito non si elimina tutto il cibo ingerito, il peso di queste persone non scende a livelli estremi come nell’anoressia.

Spesso queste persone hanno un’evoluzione del disturbo in anoressia (anche se si è visto che si possono anche avere delle fasi cicliche di alternanza tra bulimia e anoressia)



DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE NON ALTRIMENTI SPECIFICATI

Sono tutti quei disturbi dell’alimentazione che non rientrano nei criteri diagnostici dell’anoressia e della bulimia nervosa, ma hanno comunque di base la dinamica del controllo del peso e del cibo; a volte si manifestano con sintomi misti (tra l’anoressia e la bulimia), oppure hanno in più altre caratteristiche (persone che limitano la propria alimentazione perché pensano di avere intolleranze o allergie, o persone che seguono delle diete rigide –per esempio iperproteiche- per mantenere un corpo muscoloso e tonico, persone che mangiano una volta al giorno o in determinati orari, ecc).
 

E’ molto più difficile diagnosticare quest’ultimo tipo di disturbo, sempre che lo si voglia ricondurre ad una diagnosi medica, ma in generale qualsiasi comportamento di estremo controllo verso il cibo e il peso e pensieri ossessivi nei confronti di questi, ed una valutazione di sé basata solo sul controllo del cibo e del peso,  possono ricondurre il disagio ad un unico nome: DISTURBO DELL’ALIMENTAZIONE.



COSA GENERA UN DISTURBO DELL’ALIMENTAZIONE?

Nei disturbi dell’alimentazione è impossibile trovare un’unica causa: esistono più fattori concomitanti e di diverso genere. E' un disturbo multifattoriale.

I fattori predisponenti  e scatenanti sono:
  • Sesso femminile
  • Vivere in una società occidentale (la società occidentale valorizza il fenomeno della magrezza)
  • Adolescenza o prima età adulta
  • Depressione
  • Alcolismo
  • Obesità
  • Problemi familiari o con i genitori
  • Abusi sessuali
  • Esperienze di derisione per il peso e la forma corporea
  • Lavori o attività che incoraggiano la magrezza
  • Problemi digestivi nella prima infanzia o mancato allattamento
  • Tratti di personalità (bassa autostima, tendenza al perfezionismo, intolleranza alle emozioni)
  • Ansia e disturbi d’ansia
  • Dieta
 
QUALI SONO I SINTOMI DI UNA PERSONA CON DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE?
  • Preoccupazione per il cibo
  • Collezione di ricette, libri di cucina e menù; estremo piacere nel cucinare cibi sempre diversi
  • Inusuali abitudini alimentari
  • Incremento di caffè, tè e spezie
  • Depressione, ansia, irritabilità e rabbia; sbalzi del tono dell’umore
  • Isolamento sociale
  • Diminuita capacità di concentrazione e di pensiero astratto
  • Apatia, disturbi del sonno e debolezza
  • Ipersensibilità a rumori e luce
  • Iperattività
  • Sensazione di freddo e parestesie (arti “addormentati”)
  • Aumento della fame
  • Precoce senso di pienezza

TERAPIA

La terapia più efficace studiata fino ad ora è la terapia cognitivo-comportamentale.

Esistono altri supporti ed interventi, come la terapia familiare, la terapia di gruppo, l'arte-terapia, la terapia basata su manuali di auto-aiuto o auto-aiuto guidato, ricovero ospedaliero o day-hospital, e in alcuni casi, la terapia farmacologica.
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