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Malattia cronica e Psicologia Ospedaliera​

La psicologia clinica applicata al lavoro in ospedale e con la malattia cronica (fisica e psichica) parte innanzitutto dalla valutazione della persona, della sua rete di riferimento, delle sue risorse. L'intervento multidisciplinare mira alla cura e alla qualità di vita del paziente e comprende percorsi medici e di sostegno psicologico. Uno fra questi è la consulenza psicologica individuale e di gruppo.

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La malattia cronica è una condizione in cui la persona presenta dei sintomi costanti nel tempo, che possono essere trattati, curati e raggiungere dei lievi miglioramenti, fasi di remissione parziale o di riacutizzazione, ma non hanno possibilità di guarigione assoluta.

La cronicità si accompagna spesso a vissuti emotivi complessi che incidono sul senso di autonomia e progettualità futura, sui legami relazionali, sulla qualità di vita e anche sulla prognosi medica.

In un’ottica psicosomatica, la malattia cronica implica la ri-trascrizione del conflitto associato ad essa, cioè l’elaborazione di un trauma in un codice simbolico-linguistico che permetta di mentalizzare la malattia e integrarla nella percezione di sé. La cronicità della malattia espone la persona a un trauma ripetuto, cumulativo, complesso (Khan, 1963; Tyson & Tyson, 1995; DESNOS, Herman, 1992; van der Kolk et al., 1996; PTSD, DSM-IV-TR) e diventa l’assetto attorno al quale tende ad organizzarsi la personalità.

Ognuno reagisce ad uno stress acuto o cronico in modo differente. L’importante è distinguere le reazioni dalle caratteristiche di base della persona. Ovviamente ognuno di noi reagisce in modo tipico e peculiare, a seconda del proprio carattere, ma è importante riconoscere gli stati temporanei e passeggeri dai tratti stabili della personalità.

In questi casi è bene comprendere la persona in un’ottica bio-psico-sociale: i vissuti interni (affetti ed emozioni piacevoli o conflittuali) connessi alla malattia sono spesso inconsapevolmente spostati sul canale corporeo, tralasciando il codice simbolico e linguistico che permette di pensarli, elaborarli e integrarli nella coscienza. Il trauma della malattia rimane sotto forma di sensazioni difficili da spiegare, elaborare, mentalizzare e collocare nella coscienza. È questo stesso aspetto che rende un’esperienza traumatica.
 
 
Che fare quando il servizio sanitario pubblico non ha sufficienti risorse per una completa presa in carico del paziente?
Negli ospedali esiste un percorso di presa in carico del paziente all’interno della struttura, ma anche al di fuori di essa, sul territorio: si organizzano dei percorsi assistenziali per accompagnare la persona sin dal momento in cui torna a casa. Non sempre, però, è così. E questo non perché l’ospedale non funzioni, ma perché esiste un limbo popolato da quei pazienti che non riescono ad entrare in una rete di cura completa, fatta di diversi professionisti e di approcci multidisciplinari.

Molti pazienti che ho conosciuto in ospedale durante la mia formazione mi hanno chiesto dove poter continuare a ricevere il sostegno psicologico che avevano ricevuto, come iniziare un percorso terapeutico e se fosse possibile svolgerlo in ospedale. Purtroppo non sempre è così. Svolgere la psicoterapia nel pubblico è diventato assai difficile e difficile è diventato accedere a questo servizio ai costi del ticket. In molti ospedali non c’è più spazio, non c’è personale strutturato addetto a farlo oppure le liste d’attesa sono lunghissime.

Le persone che sentono il bisogno di un supporto anche una volta usciti dall’ospedale, quei pazienti che sentono di voler potenziare le proprie risorse per far fronte alla malattia, possono rivolgersi ad uno specialista privato o ad associazioni e gruppi che lavorano nel settore della psicologia clinica e ospedaliera.
Ad oggi esistono molte realtà di reti di professionisti che lavorano con competenze specialistiche fuori dal settore pubblico. La psicoterapia e la consulenza psicologica non appartengono ad una nicchia ristretta di popolazione.
 
Le alternative per richiedere una consultazione e avviare un percorso di affiancamento psicologico sono molteplici: si possono intraprendere percorsi individuali o di gruppo, consulenze di sostegno o psicoterapia, a studio o a domicilio.
 
Immagine tratta dal sito: http://www.theinkblotbook.com
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